Silvia Bortoli, Percezioni variabili

27-04-2005

Con la Bortoli un tuffo nel mondo delle percezioni variabili


Uno spaccato di piccoli mondi, di impercettibili ossessioni che ruotano attorno a quadri quotidianii solo apparentemente benevoli, una salto nel buio della mutevolezza incessante degli stati d'animo. Silvia Bortoli torna per i tipi di Manni con Percezioni variabili, un'avvincente raccolta di racconti che svelano sentimenti e pensieri nascosti dei diversi personaggi attraverso una scrittura lieve, incanalata in immagini fortemente visive. Il continuo rapporto con la natura, che fa quasi da contraltare alle strutture familiari, si fonde con sensazioni e suoni che danno corpo all'inquietudine e al perplesso interrogarsi dei protagonisti, che si riscoprono fortuitamente nelle molteplici piccole agonie dell'esistenza.
E' questo il caso, ad esempio, di "Rus", dove un misterioso e trafficatissimo albergo diviene l'insolito microcosmo in cui tenersi a galla. I disincanti della vita affiorano invece in "Lola Zambrano", in "Una partita di pesca" e anche nella "Noia del cavallo". La vecchiaia si affaccia aspra in "Un uomo", dove la decadenza fisica si accompagna alla generale decadenza del mondo; la delusione di un padre si palesa angosciante in "Un pranzo pasquale"; mentre "Un sogno" segnala l'inesorabile fine di un amore.
Il racconto più inquietante è forse "L'aiutante": qui la fine di una prigionia disvela sprofondi interiori irreparabili, alternati alla seduzione di una possibilità di vita altra incarnata dai silenzi di un carcere e dalle lontane apparizioni di una figura femminile. Versatilità e competenza si intrecciano nella cifra professionale dell'autrice: nata a Venezia ma napoletana d'adozione, Silvia Bortoli non è solo autrice, ma anche traduttrice di autori tedeschi tra i quali Hofmannsthal, Nietzsche, Kleist, Loos, Wenders; nel 2003 ha vinto il Premio Monselice per i Romanzi di Theodor Fontane usciti nei Meridiani di Mondadori; in precedenza due suoi romanzi, L'inesperienza e Quattro giorni a marzo, sono stati pubblicati da Manni e dalle Edizioni d'If; inoltre, la Bortoli ha pubblicato sue poesie su riviste europee e americane.