Quello che c’è tra di noi

01-01-2009
La verità, vi prego, sull’amore, di Loredana Magazzini

Non capita tutti i giorni di affacciarsi sull’universo dell’amore gay e lesbico con tanta delicatezza e autenticità. Con tanta compattezza emotiva e narrativa. Perché, oltre ad essere legati dal vincolo contenutistico, i venti racconti (di undici autori e nove autrici) reggono la prova anche dal lato della compattezza squisitamente formale. Parlano, scorrono. Con fluidità e autentica capacità di mimesi. Chiedendo immedesimazione, appartenenza.

Sergio Rotino, editor, scrittore e poeta, nonché insegnante di scritture narrative, ha dato risalto, nella scelta dei racconti, a un tipo di narrazione secca, incisiva, sgrondata di retorica, dove il testo viene sdoganato solo se sforbiciato di fresco, tagliente, profilato a puntino come una siepe topiaria. Un curatore come Rotino non concede allo scrittore, e di conseguenza al lettore, di perdersi nei boschi narrativi, di inciampare nelle vitalbe dei discorsi intricati, nelle reti della ridondanza.
Infatti, la compattezza dell’antologia sta anche nella sua asciutta tessitura formale, che non accumula cedimenti di sorta e sostiene il racconto come la campata metallica di un ponte lanciato verso il futuro.
Ed è proprio qui, però, che l’ingabbiata materia magmatica del tema tracima, esonda e trionfa. Una materia che si mostra nella sua quotidiana scommessa e chiede a me, suo lettore, suo fratello, di mettere alla prova il sentimento folgorante e intricato dell’immedesimazione.
Così, non si può restare a guardare, non si può non sentire vibrarseli addosso i sentimenti dell’amore (gay e lesbico e, perché no, anche trans o queer), rifolgorare di una bellezza enigmatica e dolorosa, qualità intrinsecamente legate ad essi nei nostri anni di false morali, dove ancora visibilità ed accettazione sono parole di pochi, non un sentire comune.
Eppure un sentire comune, una comune capacità di capire, provandolo, cosa vogliamo dire, di cosa parliamo quando parliamo d’amore, come scrive Matteo B.Bianchi nell’introduzione c’è, anche in chi omosessuale non è, o non sa di esserlo, non avendo mai provato a guardare se stesso da questa angolazione.
Nella sua toccante autobiografia, Lettera aperta, Goliarda Sapienza racconta le prime esperienze d’amore con una giovane amica, folgoranti e inaspettate, scoperte e bloccate dalla madre. Si trattò, per lei, dice, di una “mancanza di crescita” personale e scrive: “C’è forse qualche omosessuale adulto fra voi che copre una simile mancanza di crescita con “estetismi”, “vocazione di natura”, “destino”?Dico solo quello che si è fatto chiaro a me, solo a me, nelle mie emozioni. Non vi arrabbiate, anche perché chi vi parla è stata bloccata a dodici, quattordici anni come voi. E’ una persona costretta come voi che dice queste cose. Un’omosessuale come voi”.
Forse questa antologia può aiutare molti di noi a capire, a ritrovarsi. Nella “scoperta” a se stessi di un nuovo lato di sé, come accade nel racconto “Il sospetto” di Elisabetta Liguori o ne “La cometa dei segreti” di Luigi La Rosa, uno dei più belli e poetici in assoluto; nel raccontare la quotidianità dell’amore del bel “L’amore è una piuma” di Giovanni De Rose o nel rapinoso affiorare e finire della passione di un giorno di “No smoking area” di Francesca Ramos o nell’angoscia della non accettazione della propria identità sessuale, come in “Viola” di Elisa Genghini.
Nella stragrande maggioranza, quelli presenti sono giovani autori che hanno alle spalle una buona esperienza di scrittura, hanno pubblicato già su riviste (tra le altre Linus, Nuovi Argomenti,, Eleanore Rigbi, Il Segnale, Pulp Libri) o sul web e con piccole ma vitali case editrici (peQuod, Stampa Alternativa, Fernandel, Bohumil, Eumeswil, Fazi, minimum fax, La Tartaruga). Che dire? Ho voglia di leggere antologie come questa.